UNA FESTA UDACE IN TONO MINORE. ALCUNE IMPORTANTI SOCIETA' AFFILIATE DISERTANO L'APPUNTAMENTO.

vessilli e atmosfera tutto come nella vecchia udace.

 

TRENTO, 25   novembre 2012. Hanno fatto di tutto per non toccare il   problema vero, hanno continuato a parlare di UDACE menzionando (proprio perchè non potevano farne a meno) solo un paio di  volte l’ACSI che adesso voglia o non si voglia è il nostro nuovo ENTE di riferimento. Non si è fatto il funerale ma la salma resta in casa lo si è capito immediatamente  dal tono dimesso e dal numero dei partecipanti, ridotti di un terzo rispetto alle passate stagioni.     Ma  soprattutto assenze  pesanti,  evidenti più che nel numero nella sostanza con i dirigenti dei gruppi sul piede di partenza rimasti clamorosamente a casa. Lo si è capito fin dall’aperitivo con troppe  facce con il punto interrogativo e nessuno con una risposta sicura. Arduo il lavoro del presidente Montresor che sabato prossimo sarà chiamato al suo appuntamento più importante dove non avrà più la possibilita di tirarla per le lunghe e dove  I tesserati ACSI vorranno avere  risposte chiare sia in termini di affiliazione/tesseramento  sia in termine di quota di partecipazioni alle manifestazioni. Se CONSULTA è  CONSULTA sia con una applicazione seria e univoca del suo regolamento.

Cala quindi il sipario su una delle due grandi fatiche del Presidente MONTRESOR,   durante la quale sono stati premiati i  campioni del ciclismo amatoriale trentino targati UDACE.  Presente   il vice presidente nazionale PIERANGELO NEGRI in rappresentanza dell’ENTE di PROMOZIONE,  i vincitori del criterium,  PAOLO CASTELLI in rappresentanza  delle Istituzioni  e  gli Organi di stampa con PIETRO GOTTARDI  nella veste di regista. Qualche defezione fra le televisoni locali che pur in stagione  hanno  sempre supportato lodevolmente  il ciclismo amatoriale.

Non che servisse granché  per confermare     la posizione primaria dell’UDACE Trentina  rispetto  FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA   la cui abulia

nei confronti delle categorie  amatoriali è fin troppo scontata. Ma tant’è che L’UDACE trentina ci ha messo del suo per mantenere la posizione predominante,   con il  GRAN PRIX DELLA MONTAGNA di UGO PERINI nella parte di regina  e  alcune attempate damigelle per  completare un quadro dove mancano però forze fresche sia a livello dirigenziale che a livello  organizzativo a riprova di un calendario gare che anno dopo anno diventa sempre più sparagnino e  vede  coinvolte   un numero sempre più ridotto di Società.    Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Dipende dai punti di vista e dalle iniziative  progettate per l’anno a venire  che se finalizzate ad una più equa distribuzione dei gravosi impegni organizzativi  ci  prospetta un futuro sereno, l’esatto contrario se tutti aspettano che per organizzare le gare siano impegnati i soliti noti.   

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