RUOTE GRASSE E CICLO AMATORI VESTONO ANCORA I PANNI DI CENERENTOLA.
Nella F.C.I. TRENTINA striscia qualche mal di pancia.
Trento, 19 agosto 2015. Il Comitato provinciale della F.C.I. corre veloce verso il suo ultimo anno di mandato ma pur trovando prematuro tirare conclusioni, alcune considerazioni non troppo benevole verso il suo operato, sono state evidenziate nel corso di una riunione informale che si è tenuta presso gli uffici Federali trentini. L’iniziativa, partita dalla “penna” di Enrico d’Aquilio del LAGORAI BIKE, ha coinvolto a vario titolo le società: ZAMBANA; BRAO CAFFE’, LITEGOSA, TETTAMANTI, BIKE SERVICE, CARRARO e LAGORAI BIKE: Presente alla riunione anche il Presidente BROCCARDO e PAOLO GARNIGA.
Nel corso della dettagliata premessa di D’Aquilio, sono stati espresse numerose critiche verso l'operato di alcune presidenze Federali Provinciali e loro Commissioni e più specificatamente nei confronti di chi o di coloro che sono preposto alla stesura delle liste delle rappresentative Regionali, al metodo “ritenuto” discriminatorio e nepotistico dell' assegnazione di maglie e convocazioni. Sono poi stati richiesti chiarimenti sui "singolari" parametri e metodi adottati un paio di anni fa nell’assegnazione del premio in denaro di fine stagione, assegnazione che sta ancora turbando i sonni di decine di Presidenti di Società. Dopo una prolungata diserzione tecnicistica del Presidente Broccardo che ha anche coinvolto le "bizzarrie" romane (F.C.I. nazionale) e le strigliate risposte di Paolo Garniga, d’Aquilio ha auspicato la realizzazione di una Challange dedicata alla MTB tutta Trentina composta da 4/5 manifestazione ma soprattutto un coinvolgimento più concreto e assiduo di tutte le Società interessate nelle decisioni che riguardano il movimento.
D’Aquilio ha anche fatto cenno all’accordo F.C.I. – A.C.S.I , ventilando l’ipotesi che sulla base dei nuovi accordi, alcune Società potrebbero optare in futuro per una più conveniente collocazione fra la fraterne ed accoglienti mura amiche dell’ENTE di PROMOZIONE.
Si sarebbe poi potuto dissertare sulla questione dei cicloamatori, sul fatto che metà delle tessere in carico al comitato trentino sono esitate dalle categorie master, che su questi numeri i Comitati ottengono cospicue prebende, che sono gli amatori a pagare le quote di iscrizione e a mantenere con la nuova gabella (quota parte per l’iscrizione ad ogni gara) il movimento, che da dieci anni pur con questi presupposti non si riesce ad organizzare un campionato Provinciale, cha la Provincia ha escluso dai contributi l'attività master extra regionale, che la Commissione amatoriale corrisponde al nulla.
Ma se i master sono il nulla, di cosa vogliamo discutere ?!?!?
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