**** DOPPIO TESSERAMENTO; DA NECESSITA' A CAPRICCIO.

**** caduti tutti i tabu' tanto cari agli ex organi periferici dell' u.d.a.c.e.

**** viti (a.c.s.i.) soddisfatto dall'esito. di rocco (f.c.i.) però puntualizza.

 

TRENTO, 18 GENNAIO 2014.  Messa  la parola fine  alla patetica querelle CONSULTA – F.C.I. – A.C.S.I. e ex U.D.A.C.E. con la riammissione a pieno titolo di A.C.S.I. nell’organigramma, possiamo  dare uno sguardo più pacato al nuovo anno che ci attende. Scongiurata anche l’ipotesi di dover ricorrere al doppio tesseramento nel caso A.C.S.I. fosse stato estromesso dalla CONSULTA,  questo diventa da necessità a capriccio in quanto la possibilità di accedere a tutte la gare con qualsiasi tessera elimina la necessità di inutili doppioni.

 

Dal  sito “altomilanese.” a firma G. BRANCACCIO abbiamo estrapolato una acuta disamina del post riammissione che ci trova perfettamente concordi.

 

“Ora con ACSI riammesso, siamo tutti curiosi di vedere come si muoverà la dirigenza del settore, tralasciando inutili ipocrisie sappiamo tutti molto bene che le persone sono sempre le stesse, qualcuno è migrato nel nuovo ente, qualche comitato è commissariato ma salvo sconvolgimenti improbabili il carro continueranno a tirarlo i vecchi UDACE; questo però non è da considerare un peso, al contrario, gli ex UDACE sanno già come muoversi al meglio e soprattutto hanno costruito una serie di rapporti interpersonali che vanno altre l'appartenenza comune all'ente, devono solo rendersi conto che oggi dovrebbero potersi muovere con libertà nelle regole dettate dall'ordinamento sportivo e proprio per questo dovranno evitare i "personalismi" che hanno caratterizzato un'epoca. Per il poco che si può vedere c'è da dire che dal punto di vista dell'informazione ufficiale pubblica il sistema stenta a partire e questo può lasciare spazio ad interpretazioni e ricreare canali di informazione personalizzati diretti utili solo a livello locale, mentre è molto importante che si sappia come si muovono tutti i pari grado dei vari comitati, ma questi sono problemi interni di ACSI e pensiamo si tratti solo di insediare persone e riprendere un corretto flusso di informazione. Il patrimonio di ACSI è costituito dallo stretto legame tra comitato ed organizzazione, questo porta ad un numero di manifestazioni organizzate considerevole (per le gran fondo valgono altre logiche) e questo è ciò che il mercato vuole, calendari folti e concordati ed una qualsiasi tessera per poter gareggiare, basta poco.”

 

DI ROCCO però ha qualche cosa da ridire.  

  

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