trentinotour docet, spazio alla cooperazione

il primo episodio risale agli anni 80. fu programmato dalla f.c.i. del pres. PONTALTI per arginare l'avanzata degli enti di promozione.

 

TARONI, l’ideatore del RAMPITOUR  fu  il primo ad avere l’intuizione, dislocare su più realtà l’organizzazione di una manifestazione con un'unica regia.  Successe quindi che contattate  le diverse APT di valle, riuscì a coniugare capacità organizzativa e abilità nel   reperire  uomini e mezzi. Gli Organi  di valle, sensibili ai grandi numeri  e alla grancassa mediatica che richiamava l’evento  non ci impiegarono molto a capire che la complessa parte operativa e l’impegno finanziario gravava solo su di loro,  tanto che dopo alcune edizioni di successo, decisero di operare in proprio, allestendo il primo TRENTINOMTB, challange di cinque prove che ripercorre a grandi linee  la strada segnata dal più illustre RAMPITOUR; Cinque  diverse Società operanti  in Val di NON, VALDAONE, LESSINIA, VAL DI FIEMME e di FASSA per far parte di un grande progetto poi concretizzato nell’ organizzazione assolutamente autonoma di una  singola manifestazione per Società.
 La consacrazione della forma “cooperativa” è celebrata con il TRENTINOTOUR corsa a tappe in linea già alla seconda edizione che ha visto protagonisti la PETROLVILLA/BERGNER BRÄU, IL TEAM CONSOLATI, IL LAGORAI BIKE e L’ANACLI impegnate rispettivamente nella città di TRENTO, in VALSUGANA  e nella zona del BANALE. E’ di questi giorni la notizia che le Società BREN TEAM, BIKE SERVICE e ANACLI,  a mezzo della TURIST LINEE hanno già messo in cantiere la prima edizione di un giro a tappe riservato ai bikers, già collocato a calendario per i giorni 27/28/29 maggio. Non è ancora finita un nuovo pull di persone sta alacremente lavorando con le APT di diverse location per allestire una sorta di nuova competizione con caratteristiche di assoluta avanguardia.

Un primo esperimento  di cooperazione per la verità fu tentato ed ebbe un lusinghiero successo negli anni ottanta/ novanta,  da parte della  FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA,  quando la sede era ancora negli austeri uffici di via Belenzani dove dall'attigua sede del calcio Trento filtrava l'odore del fumo e dove  si entrava prima bussando e poi con circospezione. Lì si "fabbricava" il ciclismo provinciale e si cercava di contenere l'avanzata dell ’UDACE  che sgomitava per trovare quel posto al sole che  a piccoli passi si stava conquistando. La riunione si ricorda come memorabile, magistralmente condotta dall’allora Presidente CORRADO PONTALTI (il Keiser) che chiamò a raccolta tutte le Società con “obbligo” di organizzare almeno una manifestazione dedicata ai cicloamatori. Memorabile fu anche la frase pronunciata da un dirigente federale di estrazione veneta che operava nella zona di via Manzoni-Via Brennero e che sentenziò: “semo drio a calarne le braghe davanti a quei dell’UDACE" aggiungendo poi con molta enfasi  "noi semo la FEDERAZIONE” riferito evidentemente alla ricca e opulenta FEDERAZIONE dell'epoca. Vecchi dirigenti che avevano intuito l'avanzata inesorabile degli Enti di Promozione alla disperata ricerca di mantenere quelle posizioni destinate poi a perdersi nel tempo.   Il cambio ai vertici federali e il pesante condizionamento di numerose componenti esterne  hanno poi fatto il resto, relegando il settore ciclo amatoriale al ruolo di cenerentola,  Ma tant’è che per quell’anno il calendario gare fu talmente ricco che si correva sia il sabato che la domenica.

Pare proprio che la nuova strada da percorrere sia quella di coinvolgere  più Società finalizzate ad allestire un progetto comune. Ben venga quindi la cooperazione.

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