VELOCE CLUB BORGO E COPPA D'ORO - DR. JEKYL - MR. HYDE

Nella medio fondo "ZAMBONI" sia al maschile che al femminile
Nel lungo nuova brillante prestazione per MARIO BAZZANELLA, che si aggiudica la categoria.

 

S. ORSOLA, 1 luglio 2018.   Non può essere che la stessa Società che organizza la COPPA D’ORO (quella vera) sia la stessa che ha messo in cantiere questa rinnovata edizione della COPPA D’ORO-BERSNTOL Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si è già intuito nella passata edizione, allorché la G.F. è stata annullata a due giorni dal via, la conferma anche  in questa edizione che ha proposto al via  170 concorrenti dei quali  solo 140 classificati, troppo pochi perché una G.F. possa definirsi tale
Al transito di TELVE di sopra luogo del nostro primo rilevamento le prime avvisaglie che neanche  questa volta le cose stavano andando per il verso giusto.Ma la corsa vista da fuori può essere male interpretate e fuorviante, sospendiamo la nostra cronaca per dare da qui in avanti  spazio ai veri protagonisti:

 

 

Edizione 2018 della rinnovata granfondo "Coppa d'Oro - Bersntol" in modalità "autogestione".

La giornata si è aperta sotto i migliori auspici con meteo favorevole e panorami appaganti per i circa 200 cicloamatori che si sono presentati al via della corsa che quest'anno si è trasferita, oltre che nel calendario da inizio autunno ad inizio estate, anche logisticamente in Valle dei Mocheni con sede di partenza, arrivo e di tutte le operazioni di contorno a Sant'Orsola Terme.

Partenza velocissima in discesa e prima parte di percorso tendenzialmente a scendere fino a Borgo Valsugana. Già all'imbocco della strada vecchia di Levico prima fuga di giornata che comprende anche in trentini Calliari e Pisetta che con il passare dei km accumulano un vantaggio che supera i 2' sul gruppo poco convinto all'inseguimento. Ma qui comincia il bello (bello???) con evoluzione rocambolesca ed emozionante della corsa fino a metà della salita di Telve: una cattiva comunicazione tra organizzazione e staffette motociclistiche provoca lo scompiglio nella corsa con i fuggitivi che a Roncegno sono indirizzati verso la salita di Ronchi anzichè in discesa su Borgo e quindi gruppo nuovamente compatto all'ingresso della cittadina valsuganotta. Qui proseguono i colpi di scena con metà gruppo che segue la moto apriprista tirando dritto fino a Catelnuovo (e qui prendendo l'iniziativa, nonostante le proteste dei motociclisti, di rientrare sul percorso ufficiale della gara risalendo a Telve dalla strada provinciale) e la seconda metà che invece attraversa il centro storico di Borgo risalendo a Telve dalla via classica. Superato il paese i giudici di gara decidono di imporre uno stop alla gara per ricompattare il gruppo e dopo una decina di minuti di attesa e consulti dare nuovamente il via a gruppo compatto giusto in prossimità del bivio per il Passo Manghen. Da lì in poi tutto liscio con il commento che si può concentrare nuovamente sulla competizione.

La nuova corsa si accende sullo strappo di Novaledo dove ad un primo scatto del campione italiano Bianchin si accodano Zamboni e Calliari. I tre guadagnano subito un buon vantaggio e proseguendo di buon accordo a cambi regolari fino all'imbocco della Valle dei Mocheni approcciata con 2' sul gruppo. Sulle due dure rampe che portano a Frassilongo (14%) Zamboni lascia la compagnia e in breve raggranella un minuto di vantaggio che mantiene anche nel successivo tratto di salita facile e discesa al fondo valle della Klom (bivio tra percorso lungo e corto): da qui rampa finale di un km con tratti al 20% per raggiungere il traguardo in solitudine a Sant'Orsola precedendo di 1'30" Bianchin e Calliari. Tra le donne Carina Brao Caffè che fa doppietta grazie alla vittoria con distacco di Elisa Zamboni (già seconda mercoledì alla cronoscalata del Doss del Bue, in quel caso battuta dalla compagna di squadra Raoss).

Sul lungo podio interamente extraregionale con buon piazzamento per la Carina Brao Caffè di Mario Bazzanella che vince la sua categoria.

Nel complesso manifestazione con tanti aspetti da migliorare e alcuni proprio da stravolgere... confidiamo che dall'alto dell'esperienza del Veloce Club Borgo e del suo presidente Stefano Casagranda questo sia un buon punto di partenza per riproporre in futuro una nuova manifestazione migliorata e che offra ai partecipanti l'adeguato livello di servizio e divertimento che tutti ci aspettiamo. Encomiabile l'intervento durante le premiazioni da parte di Stefano Casagranda che si è assunto la responsabilità dei disguidi accaduti durante la corsa ed ha preso buona nota per riparare nelle prossime occasioni.

 

JONATHAN DEMATTE’ aggiunge:

La gran fondo coppa d'oro, smentendo i buoni presupposti del 2016, ha riservato tanta delusione. In realtà già a partire dallo scorso ottobre, quando era stata annullata a due giorni dalla partenza, si era capito che la qualità organizzativa non sarebbe stata all'altezza. 

Ma veniamo ad oggi. Pronti via, la tanto pubblicizzata e da tutti agognata partenza controllata in discesa, sì è rivelata un test per kamikaze. 200 concorrenti intenti a rincorrere la macchina di inizio corsa che, palesando inesperienza imbarazzante, invece di frenare i corridori accelerava. 

Giunti in valle, dopo qualche km di studio, si stacca una fuga di 5 corridori con all'interno i trentini Calliari e Pisetta. Che non fosse la giornata dell'organizzazione lo si capisce subito, arrivati a Roncegno, la fuga viene direzionata su di un percorso errato. Tutto da rifare, il gruppo compatto si presenta così a Borgo dove però, a causa di una segnaletica scarsa e mal posizionata, si divide in due tronconi. Chi ha sbagliato strada? I due gruppi si dirigono verso il bivio del Manghen da strade differenti. Chi fa Telve, chi sale da Borgo centro e chi, conoscendo le strade, taglia tranquillamente. L'organizzazione decide di fermare tutti a tre km circa dalla zona dei Ronchi e di far ripartire la corsa ufficialmente, tra le lamentele di tutti. C'é chi vuole il rimborso, chi inneggia alla cicloturistica di protesta, chi taglia ancora e chi pensa al proseguo della corsa. Il mondo è bello perché è vario ma, se si pensa ad un futuro per questa manifestazione, meglio ragionare un po' meglio sulla logisticae l'organizzazione. Il resto è cronaca. 

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 Nella foto sopra La rotatoria "maledetta" che ha diviso in due tronconi il gruppo-

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