****** VINCE ITALIA 1 MA E' TUTTA BERGNER BRAU - UNTERTHURNER.

****** PAOLAZZI, JANES, VALENTINI, BERGAMO E IL LORO TEAM TUTTI IN PARADISO

 

NEL DOWNLOADS IN FINDO ALLA PAGINA GLI EROI DI GIORNATA E LA CLASSIFICA.

 

 

NON VOGLIAMO ESSERE DI PARTE  (anche se in occasioni come questa ci  risulta  difficile)   PER QUESTO    PUBBLICHIAMO ESCLUSIVAMENTE  QUANTO MESSO IN RETE DALL' UFFICIO STAMPA DELLA MANIFESTAZIONE, (che ringraziamo)

DOBBIAMO in ogni caso  PRECISARE CHE  ITALIA 2 SI E' PIAZZATA AL TERZO E NON AL SECONDO POSTO E CHE "ITALIA 1" ERA L'UNICO EQUIPAGGIO ORIGINARIO DELLA  STESSA PROVINCIA E NON SOLO, TUTTI  TESSERATI NELLA STESSA SOCIETA' .

 

TRENTO, 19 SETTEMBRE 2012. Con la vittoria del team azzurro “Italia1” tutto “made in Trentino targato BERGNER BRAU-UNTERTHURNER" nel test event della staffetta a squadre e gli emozionanti momenti della cerimonia d’apertura la prima giornata del Campionato del Mondo master e cicloamatori UWCT di Trento può andare a dormire con il sorriso, sapendo che “domani è un altro giorno”.

L’onore di dare il “la” alla finale UWCT 2013 spettava oggi all’esordiente team relay, con 11 squadre decise a battagliare per tenere alti i propri colori nazionali. Su di un tracciato nervoso, per buona parte su pavé, o meglio porfido trentino, la prima  batteria è partita a razzo. Per i colori italiani c’erano Claudia Paolazzi (Italia 1) e Alois Vigl (Italia 2). Nei primi giri erano però più veloci gli avversari sloveni, polacchi e australiani e le ruote azzurre erano costrette a mettersi in scia e rincorrere. Italia2 chiudeva la prima frazione in quarta posizione, mentre Paolazzi perdeva ulteriori secondi per schivare un pedone sbucato sul percorso. “Per fortuna non ho perso l’equilibrio della

mountain bike – ha commentato all’arrivo - ho dovuto dare una leggera spallata, ma sono potuta ripartire subito. Alla fine però la strategia di squadra si è rivelata vincente.”

Al cambio partiva sgommando un concentratissimo Silvano Janes, che subito faceva sentire il fiato sul collo a chi gli stava davanti. Giro dopo giro rubava secondi e metri preziosi fino a portarsi in terza posizione. Altro cambio e gli azzurri giocavano la carta di Gabriele Valentini. Acceleratore abbassato e curve in piega motociclistica lo portavano in testa e addirittura compiva un giro in più, così all’ultimo passaggio di testimone Daniele Bergamo, il più giovane del quartetto, disorientato partiva per terzo. Nel frattempo si rifaceva sotto anche la seconda compagine italiana, che decideva di mettere in pista, nell’ordine, Alois Vigl, Valentina Mabritto e Stefano Nicoletti. Lo spunto decisivo però avveniva solo con l’ultima tornata e portava la firma di Andrea Nicosia.

Quando in Via Belenzani suonava la campanella del last lap il folto pubblico era tutto con il fiato sospeso. Ancora un giro. Via Calepina, ViaMantova, Largo Carducci, Via San Pietro, quindi Via Manci e il rettilineo finale di Via Belenzani. Pochi minuti e la prima maglia che sbucava era di colore azzurro. A quel punto l’applauso del pubblico scrosciava ad incoronare un “Italian job” ben riuscito. Ma ad accrescere i festeggiamenti pochi metri dietro arrivava in completo bianco, rosso e nero proprio Andrea Nicosia che portava Italia 2 sul secondo gradino del podio. Dietro chiudevano a quel punto terzi i polacchi con il quartetto composto da Natalie Jedrzejczyk, Artur Splawski, Franciszek Harbacewicz e Lechoslaw Michalak. Sfilavano poi i due team di Slovenia 2 e Slovenia 1, quindi Australia 5, 4 e 3, la Norvegia e infine Australia 2 ed Australia 

 

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